Ti ho vista arrivare,
sembravi ancor più piccola,
nel troppo grande
e lungo giubbotto,
mal assortito ad una
grossolana gonna,
in una parvenza d’eleganza.
Lunghi i tuoi capelli
neri e lunghi,
circondavano il tuo volto
pallido ed emaciato,
sorridevi appena il viso segnato,
dov’è la svolta della vita?
Nei tuoi occhi, non c’è gioia
o forse l’hai appena perduta
E mentre parli
con amici, in realtà dimenticati,
la tua voce smarrita,
cerca futili argomenti,
intorno a noi
la strada e le mura di casa,
dove chiusi giacciono i ricordi,
che ci scrutano sgomenti.
E mentre parli,
guardo il portone,
e mille immagini di te,
varcano la sua soglia,
tu gioiosa, triste, o assonnata,
e nessuna di esse, alla donna
che ho di fronte assomiglia.
E non posso credere,
che tutto questo possa esserti
indifferente,
la strada e le mura di casa
dove ancora vibrano i suoni
delle nostre risa, e le lacrime,
che ancora inondano il presente.